Il suono dell'ascolto: la profondità delle conchiglie
- natanastasi
- 5 ott 2018
- Tempo di lettura: 1 min

La sottile differenza che c'è tra il rispondere, il voler rispondere, il doverlo, oppure il saperlo e poterlo fare è espressione animica di profondità diverse, spesso avverse, come delle onde che si infrangono fra loro senza raggiungere mai la riva. Abissali le differenze, come l'alta e la bassa marea. Dunque, a suon di metafora, è la stessa che passa tra un'onda che accarezza la battigia, senza infrangersi con veemenza contro gli scogli, e il suono del furore delle tempeste, ove "urla e biancheggia il mar". Ascoltare il canto delle sirene è un atto passivo, immediato, e istintivo. Mentre invece la ricerca del suono del mare, il ricordo, quello no, non lo è affatto, perché richiede il saper ascoltare nell'assoluto silenzio e il saper stare nel flusso, in ciò che scorre, nel tempio dei flutti: le conchiglie.
Natale Anastasi




























Commenti